Lo Specchio

Processo Shafia:
Colpevoli. Ergastolo

Ergastolo; padre, madre e figlio, tutti e tre colpevoli di quattro imputazioni di omicidio premeditato per aver ucciso le altre quattro donne della loro famiglia: le figlie Zainab, 19 anni; Sahar di 17 e Geeti di 13 anni; nonche’ la matrigna delle ragazze e prima mo-glie, Rona Amir di 52 anni. Per lui, Mohammand Sahfia, 59 anni, ricco commerciante afghano emigrato in Canada dopo aver vissuto in Medio Oriente, con matrimonio poligamo (facendo cre-dere che la prima moglie fosse una parente), era stata una questione di “onore”, le figlie avevano disonorato la famiglia adottando la cultura e lo stile di vita canadese; usci-vano ed avevano un “fidanzato”.
E la prima moglie voleva un divorzio, non sopporta-va piu’ la bugia che do-veva vivere per proteg-gere lo stato poligamo del suo matrimonio.
La seconda moglie Tooba, 42 anni, gia’ disprezzava fortemente Rona, che in famiglia era trattata come la serva, e si sentiva “diso-norata” dalla condotta del-le tre sue figlie. Il figlio Hamed di 21 anni, aveva assorbito e praticava la cultura fondamentalista afghana del padre.
Il processo a carico dei tre era iniziato l’11 ottobre scorso a Kingston, dove le 4 donne vennero uccise, e dopo 15 ore di Camera di consiglio una giuria di sette donne e cinque uomini ha riconosciuto i tre imputati colpevoli.
Per loro e’ scattata la pena automatica dell’ergastolo con un minimo di 25 anni di reclusione da scontare a pieno.
I corpi delle tre ragazze e della matrigna vennero rinvenuti in una delle auto di famiglia, sommersa nel Rideau Canal, presso una chiusa a Kingston. il 30 giugno 2009.
Un finestrino della vettura era aperto e nessuna delle donne aveva la cintura allacciata. I sedili anteriori erano completamente re-clinati. Nessuna delle vit-time aveva cercato mini-mamente di uscire dal-l’auto quando questa e’ fi-nita nel canale. Gli inve-stigatori notarono poi che sul ciglio, vi erano dei frammenti di plastica della carrozzeria di un’altra vet-tura. Recuperati i corpi si scopri’ che tutte e quattro avevano lesioni al cranio.
Al processo, l’Accusa ha sostenuto che le quattro donne vennero uccise pri-ma e poi messe nell’auto spinta nel canale.
Emettendo la condanna, il giudice Robert Maranger ha detto che “e’ impossi-bile concepire un atto cri-minale piu’ disonorevole, piu’ spreggevole, piu’ atroce (del vostro)... l’uni-ca apparente ragione di questi vergognosi omicidi e’ che le quattro vittime innocenti offendevano il vostro contorto e malato concetto dell’onore; un onore fondato sul dominio e controllo delle donne... concetto malato che non appartiene ad una societa’ civile.”
L’esecuzione delle quat-tro donne avvenne dopo una gita a Niagara Falls e la famiglia di 10 persone, si fermo’ a Kingston, fa-cendo ritorno a Montreal, dove risiedeva.

 

3 febbraio 2012