Lo Specchio

Massoneria, il Sovrano Pruneti a Toronto

 

Il sovrano dei massoni in Italia ha tenuto una con-ferenza sui diritti dell'uo-mo, e sulle influenze della massoneria nel promuo-vere i principi di libertà, eguaglianza e solidarietà, alla base della costituzione dell'Unione europea.
Luigi Pruneti, chiamato il Sovrano Gran Commen-datore Gran Maestro della Gran Loggia d'Italia degli Alam (Antichi Liberi Ac-cettati Muratori), ha par-lato a un centinaio di per-sone lo scorso 28 ottobre al Faculty Club dell'Uni-versità di Toronto.
Lo Specchio ha discusso con lo scrittore fiorentino e studioso di esoterismo il mondo quasi sconosciuto delle logge, e la loro pre-senza nel tessuto cana-dese.

Pruneti, che cosa significa essere nella sua posizione e come la sua organizzazione influisce sulla società italiana?
"In questi anni abbiamo cercato di smitizzare delle false credenze sulla mas-soneria che in Italia sussi-stono sempre e che sono dovute al suo passato storico. Al fatto che in Italia vi sia stato un ven-tennio fascista che ha proibito la massoneria e altre componenti culturali illibertarie. Abbiamo cer-cato di far sì che la masso-neria agisca solo sul piano della cultura, per promuo-vere dibattito, incontro e confronto, soprattutto nel-le università".

Per due trienni è stato eletto Sovrano della Gran Loggia d'Italia degli Alam, quali sono stati gli obiettivi raggiunti?
"Una crescita notevole degli iscritti: prima erava-mo in 6mila iscritti, tra Italia e estero, mentre oggi abbiamo superato le 10mila iscrizioni. Poi ab-biamo creato una nor-mativa interna più precisa e attendibile, meno sog-getta a interpretazioni. Il terzo aspetto riguarda i giovani, e la creazione di una consulta dei giovani massoni. La nostra "co-munione" è forse la più giovane dal punto di vista demografico in Europa, e una delle più giovani nel mondo".

Quali sono le relazioni in essere con il Nord-america?
"Abbiamo pochi rapporti internazionali, perché Sta-ti Uniti e Canada sono aree a grande espansione della massoneria dogmatica anglosassone, che si rifà alla Gran Loggia Unità d'Inghilterra. Noi abbiamo due logge storiche a To-ronto, la "Garibaldi" e la "Renaissance": la prima ha 25 affiliati, la seconda 15, per un totale di 40 massoni italocanadesi. Inoltre ab-biamo rapporti con due logge di New York e il Grande Oriente degli Stati Uniti.

Perché la percezione della massoneria italiana è quella di un'organizzazione quasi se-greta, mentre in Nordamerica le logge quasi uno "status symbol"?
"Perché la storia d'Italia è molto diversa da quella degli Stati Uniti, che fa della libertà il suo ca-posaldo. In Italia la mas-soneria approda nel 1731, e già nel 1738 arriva la scomunica di Papa Cle-mente: da allora la mas-soneria ha una storia di persecuzione, prima su base cattolica, poi politica con il nazionalismo e il fascismo. Infine c'è stata la componente culturale marxista, che l'ha definita "la peggiore espressione della borghesia". Dunque per motivi di soprav-vivenza doveva essere segreta".

Che dire degli scandali delle varie P2, P3 e P4?
"Qui c'è molta disinfor-mazione. La Loggia Pro-paganda Massonica è affiliata al Grande Oriente d'Italia, e con noi non c'entra niente. Molti pen-sano che chiamandosi P2, ci doveva essere anche una P1. In realtà il Grande Oriente d'Italia diede il numero 1 alla prima loggia costituita, la San Torre di Santa Rosa all'Oriente di Asti, mentre diede il nu-mero 2 alla seconda log-gia, la Propaganda all'O-riente di Roma.
In secondo luogo, la log-gia di Licio Gelli fu for-temente strumentalizzata dal mondo politico. Si trat-tò di una deviazione mas-sonica, additata dal mondo politico per complottismo contro lo Stato. Si ignora che Gelli sia stato con-dannato in terzo grado a 12 anni di reclusione per dif-famazione aggravata, ma fu assolto dal complot-tismo. Ci fu una grave forma di corruzione, che interessava tanto quella massoneria quanto il mondo politico, infatti dopo "Mani pulite" cadde la Prima Repubblica.
La P3 e P4 non sono mai esistite".

Mattia Bello

 

15 novembre 2013