Lo Specchio

fumate nere
A.A.A... Presidente cercasi

Un’Italia divisa, anzi frammentata come il Par-lamento che la rappresenta, e’ ancora di piu’ annebbiata dalle fumate nere per l’elezione del suo Presidente.
I giochi di palazzo, le fratture, le promesse mancate sono stato l’unico verdetto emesso dalle schede raccolte in quelle insalatiere nella prima giornata di votazioni. Un flop, che non e’ solo del candidato “condiviso” Franco Marini, ma di una classe poli-tica che non sa dare risposte ai suoi cittadini.


Fumate nere...
Due votazioni ed un nulla di fatto, anzi, no, qualcosa si e’ fattto: e’ cresciuta l’ansia di una paese che attende risposte decise e decisive.
O almeno indicazioni di intese , seppur effimere, che possano aprire uno spira-glio di luce su una situazione-politica, sociale, finaziaria - insostenibile.
Ma dalle insalatiere delle votazioni per eleggere il successore di Napolitano al Colle, si e’ levata una coltre ancora piu’ fuliginosa entro la quale, per contrasto, si delinea una debacle (non solo del PD di Bersani) che ha fatto di giovedi’ 18 aprile, un’altra giornata persa.


Il primo giorno di votazioni presiden-ziali si e’ aperto con gli occhi puntati su Franco Marini, il candidato “ con-diviso” (si fa per dire).
Sulla carta Marini contava sul sostegno del Pd, del Pdl, della Lega Nord e di Scelta Civica, ma il partito di Bersani si è presentato in aula già diviso, dopo la serata tumultuosa di mercoledì al teatro Capranica dove i «grandi elettori» del centrosinistra si sono incontrati per trovare un'intesa sul nome da sostenere per il Quirinale.Tutta l'area renziana e diversi esponenti di rilievo di varie altre correnti avevano fin da subito manife-stato peplessità e annunciato un voto in dissenso dalla linea ufficiale.
Così è stato. Allo spoglio delle schede dopo la prima votazione ( iniziata alle 10: 30 am) l'ex sindacalista è rimasto molto lontano dal quorum di 672 voti necessario per guadagnare l'accesso al Quirinale in una delle prime tre tornate: ne ha avuti solo 521, contro i 240 ot-tenuti da Stefano Rodotà il candidato sostentuto dai “grillini”)
Seconda seduta - alle 15: come era nelle previsioni anche la seconda votazione si è conclusa con un nulla di fatto. Nessun candidato, al termine dello spoglio, ha raggiunto il quorum.
Si e' trattato di una votazione 'lampo'. Le schede bianche sono state 418, Stefano Rodotà ha ottenuto 230 voti, seguito da Sergio Chiamparino che con 90 voti a favore che raddoppia le preferenze rispetto alla prima votazione. Il leader del Pd Bersani, ritiene che “bisogna prendere atto di una fase nuova”.
Visto l’esito delle urne e le proteste fuori del palazzo... “Al Pd, dice Bersani, spet-ta la proposta, che sara' decisa nell'as-semblea dei grandi elettori (prima di oggi, venerdi’, quindi prima della nuova votazione).
E intanto Grillo tuonava: "Nessuno ha spiegato a Bersani che l'Italia è cam-biata, che non vuole più accordi sottobanco con lo psiconano.”
E i grillini confermano la loro posi-zione: “ "Noi andiamo avanti con Ro-dotà".
E Berlusconi ed il PDL ? Tramano....

19 aprile 2013