Lo Specchio

Molestie su 21 donne, tutto un sogno?
La difesa chiede conto dei testimoni, il processo a carico dell’anestesista va avanti

È "semplicemente impos-sibile" che un anestesista abbia potuto molestare 21 donne in sala ope-ratoria senza essere stato visto da nessuno. Questa è la tesi difensiva dell'avvocato Brian Greenspan, pre-sentata martedì scorso davanti al giudice David McCombs della Suprema Corte dell'Ontario, du-rante la fase finale del pro-cesso iniziato a gennaio e che vede come indagato il dottor George Dood-naught. Il medico di 64 anni è accusato di aver baciato le proprie pazienti, di averle toccate in parti intime e di aver messo i suoi genitali nelle loro bocche e nelle loro mani mentre erano sotto seda-tivi. Tutte le presunte mo-lestie sessuali, a parte una, sarebbero avvenute du-rante interventi chirurgici al North York General Hospital, dal 2006 al 2010.
Le pazienti vanno dai 25 ai 75 anni.
Ma l'avvocato di Dood-naught ha affermato che le accuse delle pazienti sono frutto di allucinazioni, sogni fatti sotto l'effetto di sedativi. Non solo, durante le 21 operazioni c'erano 143 testimoni - tra medici e infermieri - e nessuno di loro ha riportato una cat-tiva condotta da parte del-l'anesista.
Inoltre il medico, anche volendo, non sarebbe stato in grado di avere tali com-portamenti per la presenza di macchinari e per l'altez-za del lettino. "Questa è una sala operatoria, non il Cirque du Soleil. E Do-odnaught è un anestesista, non un contorsionista", ha commentato Greenspan. Ma come si spiega che ben 21 persone diverse riport-ino molestie dello stesso tipo, dalla stessa persona? L'avvocato del dottore non ha saputo rispondere alla domanda che si fa la corte e l'intera opinione pub-blica. Ha ipotizzato che gli anestetici e la tecnica di tenere per mano i pazienti, applicando massaggi sul petto, possa aver portato le pazienti a conclusioni er-rate. Perché un dito, dice Greenspan, può essere scambiato per un pene. Il caso è molto complesso, e riguarda pazienti sotto se-dativi più o meno "pe-santi".
Alcune delle testimo-nianze non possono tro-vare riscontro. Ad esem-pio Doodnaught viene descritto con un camice che ha un'apertura al-l'altezza dei genitali, da cui avrebbe esposto il pe-ne, ma l'ospedale di North York non usa questo mo-dello per il proprio staff. Altre pazienti ricordano di essere sole con il medico in una stanza buia, quando la stanza operatoria non lo può essere.
"Sì, ci sono inesattezze ed errori nelle deposizioni", ha affermato il giudice, ag-giungendo che se lo sa-rebbe aspettato per la na-tura del caso. Ma McCom-bs ha argomentato dicendo che alcune evidenze ri-mangono, e che la man-canza di testimoni non è necessariamente rilevante: i medici presenti in sala potevano non vedere per-ché focalizzati sul proprio lavoro. "Tutti i bambini incollati ai videogiochi sanno di quello che parlo", ha detto. E ha concluso che "gli eventi scioccanti tendono a restare nella nostra memoria, mentre episodi meno significativi no".
Mercoledì la parola è passata all'accusa.

6 settembre 2013