Lo Specchio

Canada: 1,2 milioni di bambini patiscono la fame

In Canada ci sono 1,2 milioni di bambini poveri che vanno a scuola affamati, non hanno una buona giacca per l'inverno o non possono permettersi di fare uno sport. Ottawa si era ripromessa di eliminare la povertà infantile ben 25 anni fa, ma il termine ultimo per quella promessa è scaduto già 15 anni fa, e ora da più parti si chiede di trovare una soluzione a un problema gravissimo.
La domanda è un'altra: "C'è la volontà di risolvere la questione da parte della politica"? Secondo il professore di filosofia Mary Jo Leddy non mancano conoscenza e denaro per eliminare la povertà infantile, quello che manca è proprio la volontà. Ci sono due maniere per farlo: ridurre i costi per i genitori, o dare più servizi alle famiglie. Cioè aumentare gli asili nido "economici", costruire più abitazioni a buon mercato, aumentare i salari minimi, alzare i benefit per i bambini e migliorare l'accesso all'istruzione e a corsi professionali.
Secondo gli esperti un investimento di tre miliardi di dollari permetterebbe al Canada di raddoppiare il National Child Benefit e ridurre la povertà infantile del 26 per cento. La politica deve agire, e deve farlo subito.

Eppure il benessere cresce
in Nordamerica

La ricchezza finanziaria privata globale è cresciuta del 14,6 per cento nel 2013 - per un totale di 152 trilioni di dollari -, dati migliori del 2012 quando la crescita è stata dell'8,7 per cento. L'impennata è dovuta alla performance dei mercati azionari e alla creazione di nuova ricchezza nei Paesi a più grande espansione come Brasile, Cina, India, Messico e Russia. La ricchezza pri-vata in Nordamerica è aumentata del 15,6 per cento nel 2013. Negli Stati Uniti si è registrata una crescita del 16,3 per cento, mentre il "passo" del Canada è stato dell'8,4 per cento. La domanda sorge spontanea: "Alla luce di questi dati macroeconomici, vogliamo dunque risolvere il problema della povertà infantile"?

21 novembre 2014