Lo Specchio

quando il ‘mostro’ e’ dietro l’angolo

Sbattuta ancora in prima pagina delle cronache, Karla Omolka, il “mostro” che con il marito Paul Bernardo si macchio’ di delitti sessuali sfociati poi nell’uccisione delle giova-nissime Leslie Mahaffy and Kristen French.
Dopo aver scontato 12 anni di prigione, pena esigua scaturita dal pat-teggiamento in cambio delle sue accuse nei con-fronti di Bernardo, Karla, che ora si fa chiamare Leanne Tale, si e’ “ rifatta una vita” e d una famiglia, e dopo un girovagare che dal 2005 l’ha portata in luoghi lontani come i caraibi,, si e’ poi stabilita in un paesino a sud di Montreal.Vive a Chateau-guay almeno da due anni.
Ma lo si e’ scoperto solo in questi giorni ed e’ scoppiata l’isteria degli abitanti e soprattutto dei genitori che mandano i figli nella stessa scuola frequentata dai due figli del “ mostro”.
Per la legge Karla ha pagato il suo fio e, se non costituisce pericolo per la societa’, ha pieno diritto a vivere la sua liberta’ e la sua esistenza va tutelata dalla privacy.
E’ ed’ su quella “privacy” che si e’ aperto il dibattito, entro e fuori i confini della piccola comunita’ della Belle Povince :c’e’ chi si chiede, se l’incognita e la riservatezza ,che tutelano e favoriscono un giusto quieto vivere per i figli di chi si e’ macchiato di gravi ed orrendi delitti , deb-bano avere piu’ impor-tanza del diritto dei cittadini di sapere che quello della porta a canto non e’ un vicino qualun-que, ma uno che ha ferito, violato ,ammazzato.
Come conciliare i due diritti?
La risposta non viene certo dal sistema e dai dispositivi esistenti e messi in atto per la salvaguardia del cittadino.
Basti pensare che, in relazione a chi si e’ macchiato di crimini di natura sessuale ed e’ poi tornato a piede libero (e l’Omolka certo rientre-rebbe in questa “cate-goria”), se pur esiste un registro degli “orchi”, e’ uno strumento che e’ utilizzato dalle forze del-l’ordine a cui ricorrere in occasioni quali rapimenti o scomparse di minori o stupri in cui si cerca il colpevole . Ed e’ solo a discrezione delle forze dell’ordine “ avvisare’ la popolazione che c’e’ una persona “ poco raccoman-dabile”nei paraggi.
Spulciando i dati del ministero provinciale si rileva che di ‘ex’ predatori sessuali a piede libero, elencati sul registro OSOR (Ontario Sex Offender Registry, “Cri-stopher Law”creato nel 2001, il primo in Canada) ce ne sono (al 2015) 12,018.
A Toronto ne vivono 1,798.
Di questi quanti sotto “supervisione” ( on pro-bation o parole)?
Solo 403 ( come indica il grafico dei dati del ministero aggiornati al 2015 e riferiti anche ad altre citta’ della GTA.
E gli altri?
Sono quelli della porta accanto?

GTozzi

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22 aprile 2016