Lo Specchio

Questione di vita o di morte...
ma anche di “burocrazia”

Il “diritto” alla salute, e quindi l’accesso alla cura, e trattamenti medici - compresi quelli che non sono disponibili entro i confini di una Provincia ed un Paese- anche in una Nazione come quella in cui viviamo, ha un caro prezzo: quello deter-minato dai limiti “ bu-rocratici”, derivati ed imposti dalla legge che gestisce cosa la “ sanita’ pubblica” copre o non co-pre.
E’ una realta’, per tanti versi assurda, che in-teressa tutti e che do-vrebbe essere analizzata e - secondo molti - com-portare una revisione e correzione dei parametri della assistenza e cura sa-nitaria e dei rimborsi di cure e trattamenti che i cittadini e contribuenti ca-nadesi, ricevono al-l’estero.
Per motivi diversi - e non solo legati alle lungaggini del sistema sanitario , ma anche perche’ determinati trattamenti o interventi non sono disponibili da noi - decine di migliaia di persone ogni anno ricor-rono a cure e trattamenti al di fuori del Canada
In tre anni sono stati quasi centocinquantamila.
Nel 2015, quanti si son recati negli Stati Uniti, in Messico, in Europa, o altri Paesi per ricevere cure sono 45,619 ( nel grafico si elenca a tipologia delle cure mediche ).
Per molti di loro, cio’ e’ voluto dire anche pa-garsele di tasca propria e non ottenere un rimborso dalla Sanita’ della propria Provincia.
In Ontario, per esempio, la copertura OHIP garantisce la copertura sanitaria dei propri assistiti solo per determinate cure e o trattamenti, mentre esclu-de o limita il rimborso per
altri.
Cosa non e’ coperto dall’OHIP.?
Leggiamo sul sito del ministero.
OHIP does not cover:
1-treatment that is medically unnecessary
2- health services that are rendered at a facility that is not a licensed hospital or licensed health facility
3- treatment that is generally accepted by the medical profession in Ontario, as being experimental, or for research or for part of a study
4- treatment rendered for an illness, disease condition or injury that arose inside Canada
5- ambulance services or transportation costs
6 - other services specifically set out in the regulations as uninsured or otherwise not listed as insured.
Il terzo punto e’ quello che per un crescente numero di persone e’ il piu’ con-troverso, e cio’ alla luce del fatto che, per malattie gravi e debilitanti, o peggio, li’ dove e’ la vita che e’ in ballo - un viaggio della speranza, fuori dei confini dell’Ontario, e’ permesso solo a chi... se lo puo’ permettere.
La cronaca e’ ricca di titoli che si riferiscono a casi di persone affette da gravi patologie a cui e’ stato rifiutato il sostegno - per trattamenti all’estero -del ministero di quel territorio dove vivono, lavorano, contribuiscono versando all’erario.
Nel momento del bisogno, la restrizione della legge ha una sola risposta: arrangiati...
E’ anche quello che sta succedendo in queste ore, in quello che non sara’, purtroppo , l’ultimo caso di una troppo lunga serie.
Jason Masotti ha diciotto anni. Un anno fa ha scoperto di avere un cancro al cervello. Una diagnosi atroce che ha lacerato l’orizzonte della sua esistenza perche’la sua vita avrebbe dovuto consumarsi in fretta.
Il quadro clinico, che pre-disponeva interventi che-mioterapeutici prevedeva solo pochi mesi di vita.
Un barlume di speranza si e’ acceso per lui e i suoi familiari guardando piu’ lontano della citta’ in cui vive, Hamilton, : in Messico, presso una clinica che offre tratta-menti che non son di-sponibili in Ontario .
Da ottobre scorso Jason e’ li’, insieme al padre Mike, e in quella clinica, con quelle cure ha registrato una incoraggiante ripresa: il trattamento speri-mentale - a cui il giovane e’ sottoposto -( e quindi non riconosciuto dalle “ tabelle” dell’OHIP) lo fa stare meglio, ora riesce a mangiare, non ha piu’ attacchi due volte al giorno, ha messo su peso. “ He ‘s doing very well” ha detto raggiante il padre alle telecamere della Glo-bal TV, quelle stesse che si son occupate del fatto che della spesa per alimentare le speranze di vita di Ja-son, $13,000 alla setti-mana, la Provincia non vuole ( perche’ cosi’ e’ scritto) farsi carico.
La famiglia Masotti si e’ fatta carico della spesa, ottenendo su garanzie per-sonali una linea di credito di $300mila, e grazie alla generosita’ della gente comune, ricevendo do-nazioni di $107mila ( attraverso una raccolta GoFundMe in internet).
Ma non basta per con-tinuare le cure.
I Masotti hanno bussato, e continuano a bussare alle casse del governo pro-vinciale: il rifiuto, per ora fermo, non ferma la de-terminazione . “Le pos-sibilita’ - che l’aiuto del-l’autorita’ sanitaria pro-vinciale arrivi, n.d.r.” sono scarsissime, e - dice Mike Masotti - la speranza “ very little”....
Se qualcosa non cambie-ra’, per Jason vorra’ dire tornare a casa.. E....
Gt

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Mella foto i Masotti - padre e figlio - nel fermo immagine dell'intervista televisiva



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10 febbraio 2017