Pier 21, memoria del nostro arrivo...
Pier 21: un nome ed un luogo scolpiti nell’animo
della nostra comunita’, nella mente e nel cuore dei nostri padri,
madri e nonni che lo “vissero” …
“Ero bambino quando nel 1953. sbarcai al Pier 21 di Halifax con
mia madre e mio fratello,” racconta il ministro federale per gli
Anziani, Julian Fantino. “ Ricordo che fu’
un’esperienza scioccante, dura; un posto strano, dove venimmo
passati da un impiegato del-l’Immigrazione all’ altro, di
scrivania in scrivania nel-l’impossibilita’ di comprendere
cio’ che avveniva perche’ non si capiva una parola d’inglese…Poi
l'interminabile viaggio in treno verso Toronto, per riab-bracciare papa’…”
Oggi, quel Pier 21 e’ diventato il Museo Nazionale del-l’Immigrazione
in Canada per essere Memoria e testi-mone perenne di oltre un milione
di immigranti che giun-sero in Canada tra il 1928 e la fine degli anni
’60.
Pier 21 del Porto di Hali-fax. L’1 luglio 1999 venne dichiarato
“sito storico na-zionale”, salvato dall’ab-bandono
e restituito alla nostra memoria collettiva di immigranti in Canada’.
Lunedi scorso, quel molo che accolse migliaia e mi-gliaia di italiani,
che la-sciata l’Italia sbarcavano dai “bastimenti”
nella dis-perazione-speranza di una nuova vita, fatta di sereni-ta’,
benessere ed un futuro migliore in questo paese e’ stato ufficialmente
inaugu-rato nel complesso del Pier 21 Museo Nazionale Cana-dese dell’Immigrazione.
Situato nel “South End” del porto di Halifax, Nova Scotia,
gli uffici d’immi-grazione del Pier 21 ven-nero aperti l’8
marzo, 19-28; vennero chiusi per sem-pre nel 1971, quando ormai il traffico
aereo aveva “af-fondato” anche l’ultima nave: l’era
dei grandi trans-atlantici era finita, nessuno viaggiava piu’
via mare. Nemmemo l’immigrante. Ma, Pier 21 e’ stato scol-pito
nella mente di oltre un milione d’immigranti: il lo-ro primo punto
d’incontro con la “speranza”: la terra promessa del
Canada. E’ stato scolpito nella memo-ria di tutte quelle collet-tivita’,
come la nostra, che prima e dopo il secondo conflitto mondiale, cerca-rono
in questo paese una nuova ragione d’essere. Inglesi, Ungheresi,
Tedes-chi, profughi in fuga dai re-gimi comunisti dei paesi baltici
sono anche legati al Pier 21. Cosi’ come le no-stre forze armate,
oltre 500mila uomini, in part-enza per il fronte europeo nella Seconda
Guerra Mo-ndiale; e poi 100mila altri rifugiati politici, 3mila bambini
evacuati dall’In-ghilterra durante la guerra, oltre 50mila “spose
di gu-erra” e con loro 22mila fi-gli: famiglie nate nell’in-contro
con le truppe cana-desi in Europa.
Pier 21 e’ stato “la porta d’ingresso” del nostro
pa-ese. Un canadese su cinque e’ legato in qualche modo con uno
sbarco avvenuto a quel molo di Halifax.
Nella cerimonia ufficiale dell’inaugurazione, il mi-nistro della
Difesa Peter MacKay ha parlato del grande orgoglio nazionale per questo
museo “che ren-de onore ed e’dedicato a tutti gli uomini,
le donne ed i bambini che da ogni parte del mondo, con grandi sa-crifici
e viaggi intermi-nabili, giunsero’ qui, aven-do scelto di fare
del Canada il loro paese.”
“Il Museo sara’ testimone perenne di questa Storia fo-ndamentale
del Canada e la ricordera’ a tutte le nostre generazioni future.”
Sara’ una testimonianza viva, presentata con le piu’ mo-derne
tecnologie audiovisi-ve. Fotografie e filmati, re-soconti giornalistici
e della radio renderanno viva que-sta memoria che, oggi e’ sempre
impressa nell’espe-rienza di migliaia di nostri anziani, dei nostri
padri, madri, nonni... ed accanto al Museo, proprio dove era ai tempi
degli arrivi, sara’ in sosta un vagone, com-pletamente ristrutturato
di quel famoso treno “che da Halifax, nella notte, fischi-ando
in continuazione ci porto’ a Toronto; e da man-giare c’era
solo quella schi-fezza di sandwich...”
Il ministo MaKay, all’inaugu-razione, con dirigenti e
bene-fattori del Museo, tra questi Ralph Chiodo.