... di piu’ anche il costo
Meno, solo le capacita’
Er piu’, potrebbe descrivere nel-l’essenza la nuova sede
del Comu-ne di Vaughan: il piu’ moderno, il piu’ ambientalista,
il piu’ efficiente nelle strutture e nell’uso energetico.
Ora si puo’ ufficialmente aggiun-gere un altro “piu”...
piu’ costosto.
Al momento, il costo del nuovo edificio e’ salito a $122,6 milioni,
ovvero $15,6 milioni in piu’ del costo previsto di $107 milioni.
Questa eccedenza e’ stata identi-ficata in un rapporto di 33 pagine
presentato al Consiglio da Marlon Kallideen che, quale Direttore Generale
dei Servizi Comunitari, ha gestito per il Comune la su-pervisione del
progetto.
Il rapporto spazza via “le voci” ma non le contraddizioni:
il progetto ha sforato il costo previsto, ormai e’ stabilito.
Cio’ che continua nell’am-biguita’ sono i tempi di
questa “escalation” del costo.
Per far luce definitiva sull’intero progetto e, presumibilmente,
stabi-lire le dovute responsabilita’ in merito, il Consiglio ha
ordinato una verifica contabile, da parte di revi-sori dei conti esterni
dei costi detta-gliati dell’opera e delle cause della fuori-uscita
del costo.
Al momento, il Comune ha bloc-cato ulteriori pagamenti all’impresa
edilizia costruttrice, la “Maystar” di Vaughan che non aveva
mai af-frontato prima un progetto di simile portata.
A monte,appare evidente che va-nita’ e difetti di competenza hanno
contribuito se non direttamente, ma certamente nel creare l’ambiente
che ha permesso quella che spesso appare come una sorprendente superficialita’
nell’esecuzione di responsabilita’ supervisive, di pia-nificazione
della opera, di controllo politico -esecutivo del progetto. L’opera,
iniziata nel 2006 doveva essere completata nel 2010; e’ stata
ideata e realizzata come una delle piu’ moderne strutture edilizie
al mondo e certificata “gold-LEED” cioe’ al massimo
dell’efficienza energetica e della protezione, va-lorizzazione
ed integrazione del-l’Ambiente. Lo stabile ha una stesura di 280mila
piedi quadrati.
Rimane da chiarire perche’ come ha notato Peter Berton, il consulente
professionale del Comune, lo sforamento dei costi divenne ap-parente
solo lo scorso autunno. Eppure, Kallideen ha dichiarato al Consiglio
che “gia’ agli inizi, il team responsabile del progetto,
capi’ che vi erano delle fuori-uscite nei costi ma si pensava
che si sa-rebbero potute contenere nel totale dei $107 milioni stanziati.”
Kallideen ha poi detto che si pensava che lo stanziamento di contingenza
avrebbe coperto l’ec-cedenza registratasi, per la prima volta,
nei costi di costruzione lo scorso novembre e per la quale la Maystar
e’ stata pagata allora.
Alla “supervisione” del progetto il precedente Consiglio
comunale aveva delegato una Commissione composta tra gli altri, dai
con-siglieri regionali Gino Rosati, Joyce Frustaglio e Mario Ferri,
il sindaco Linda Jackson ed il con-sigliere Peter Meffe.
Quale unico “sopravvissuto” alle ultime Amministrative,
Rosati ha minimizzato il ruolo di questo co-mitato dicendo che si e’
trattato solo di ricevere degli aggiorna-menti sullo stato dei lavori,
che “le decisioni erano gia’ state prese, i piani gia’
approvati” e che durante i primi 24 mesi il comitato aveva ricevuto
poco e niente... “forse ci si poteva impegnare un po’ di
piu’ per scoprire perche’ i costi stavano salendo... ma
ci dicevano che fin quando non si giunge verso la fine non si poteva
fare calcoli precisi... e poi nessuno di noi e’ un architetto
e dobbiamo fidarci dei professionisti che paghiamo...” Rosati
ha poi detto che sapeva da settembre che lo stanziamento di contingenza
era gia’ stato tutto usato.
Rimane da capire perche’ questo comitato non si e’ “impegnato
un po’ di piu’” facendo sue respon-sabilita’
che, se non demandate, erano pero’ certamente ovvie.
Cosi’ come ovvi, appaiono degli in-terventi che invece di essere
iden-tificati nell’elaborazione del progetto sono finiti poi negli
“Ordi-ni di Modifiche” al progetto stesso, che sono alla
base dei costi in piu’. Ovvio doveva essere la depu-razione del
terreno perche’ vi erano state cisterne di petrolio; ovvi i costi
ed interventi di drenaggio dei terreni, fortemente acquiferi; ovvio
che la stanza dei computer ne-cessitava di “sprinkler” anti-incendio
a secco, che il voler la qualifica “gold LEED” com-portava
interventi e spese superiori al normale, come le tre “Camere di
Apparato Meccanico” invece che le normali due. Ovvio considerare
ulteriori viali d’accesso/uscita al palazzo in un’area di
forte sviluppo commerciale tutto intorno ed un evidente dislivello del
terreno, dislivello che forse poteva causare anche “correzioni”
necessarie alle fognature, come e’ avvenuto.
Tutto colpa della vanitosa corsa “al piu bello ?
O qualcuno si e’ dimenticato il piu’ necessario: una competente
ge-stione del progetto , per non incappare in spese e ritardi?