Lo Specchio

PAROLA AL LETTORE


Bravo Sergio…keep it up…….

It appears to me that those of us from the Italian peninsula , who came to the North American shores in the last 150 years , not only had to fight against the ignorance ,stupidity and racism of those who were already here and thought AMERICA belonged to them but we still have to protect ourselves against those , from the motherland , who still do not understand our reality. Pal Di Iulio

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Caro Sergio:

Leggendo il “Dito nell’occhio” mi e’ tornato in mente un tema che dovetti scrivere quando ero in quinta elementare.Infatti il maestro ci chiese di scrivere un tema su” se fossi o divenissi capo di uno Stato...”. Tornato a casa chiesi a mio padre cosa avrei dovuto scrivere. Lui, dopo pochi secondi mi disse di prendere carta e penna ed inizio’ a dettare. Me lo ricordo come fosse oggi.
“ Se fossi o divenissi capo di uno Stato e la popolazione di tale Stato fosse come un terzo degl’Italiani, la prima cosa che farei sarebbe di andarmene in esilio. Oppure se avessi sete di vendetta li manderi tutti alla forca”. Puoi immaginare la faccia del maestro quando lesse il mio tema.
Travaglio, che forse non ha mai “travagliato” un giorno in vita sua, con le sue parole di razzista spudorato ha dimostrato di essere un perfetto im........(!)
E’ vero che, come hai scritto tu, molti Italiani che scelsero la via dell’emigrazione, lo fecero per disperazione. Lo fecero per cercare lavoro e se cio’ e’ vero vuol dire che, al contrario dei Travaglio erano disposti a rimboccarsi le maniche e farsi una fortuna con il sudore della fronte, mentre quelli della risma di Travaglio se ne stettero in Italia sperando nell’esito positivo di qualche concorso “truccato”.
Chi scelse la via dell’emigrazione non era disposto a baciar le mani dei politici “mafiosi” che purtroppo governarono l’italia del dopo guerra. Furono persone che, con il duro lavoro e con il genio tipico dei VERI Italiani, hanno dato tanto, non solo al paese che li ospita ma anche all’Italia e agl’Italiani in Italia.
Mentre molti essi sgobbavano gli amici di Travagliato passavano leggi (1971/72) disegnate a rubare tutto quello che gli emigranti erano riusciti ad aquistare in Italia.
Un altro punto di riflessione viene dalla sua dichiarazione sui disperati disposti a tutto, vittime della mafia italo –americana. Se cio’ e’ vero allora cosa dire della Mafia italiana? Cosa dire della Camorra, di Cosa Nostra o della Santa Croce e dei loro rapporti con gli Italiani?
Seguendo la “logica” di Travagliato gl’Italiani d’Italia sono gl’esseri piu’ disperati del mondo.
Mi domando se Travaglio si sia mai sofermato a pensare cosa e come sarebbe l’Italia oggi se tutti coloro che scelsero la via dell’emigrazione fossero rimasti in Patria? Quante cipolle avrebbe potuto mangiarsi il Travaglio?
Peccato che l’Italia, che ha dato tanto al mondo, debba darci anche questo tipo di “munnezza” Nicola Pinto


Caro Nicola, riferendomi al tuo “Mi domando se Travaglio sia sia mai soffermato a pensare cosa e come sarebbe l’Italia oggi se tutti coloro che scelsero la via dell’emigrazione fossero rimasti in Patria”, preciso che, tra il 1874 e 1974, gli italiani che andarano a “cercar fortuna” furono 24 milioni ai quali vanno aggiunti i tantissimi altri che li seguirono dal 1975 ad oggi e a quelli che continueranno a farlo nonostante che l’Italia sia diventata un Paese di’immigrazione. ...... s.t.

 

13 marzo 2009