Lo Specchio

Ndp, piu’ a sinistra
Pc, si torna a destra

Strana, la politica. Barak Hussein Obama si veste dello slogan “cambiare” e conquista la Casa Bianca. In Ontario, i partiti della Opposizione cercano di ri-inventarsi, tornando alle origini.
Lo scorso fine settimana ad Hamilton, il congresso Ndp ha eletto a nuovo leader, per la prima volta nella sua storia, una donna: Andrea Horwath. 46 anni, madre di un minorenne. La piu’ socialista dei quattro candidati e la piu’ giovane.
Il partito si affida alle nuove leve. E la Horwath avverte subito che l’Ndp, il suo Ndp “non intende assolutamente adeguarsi ... io ho le mie idee e le mie prospettive” Idee e prospettive che piacciono molto ai piu’ grandi e potenti sindacati pubblici e del settore privato. Gli stessi sindacati che ancora non hanno dimenticato il “tradimento” del governo Ndp di Bob Rae.
Su questo appoggio, la Ho-rwath ha costruito la pro-pria vittoria. Con lei, l’Ndp ha detto addio a 13 anni di anonimato sotto la leader-ship di Howard Hampton. Bravo, onesto politico, se-nza un briciolo di carisma. La Horwath dovrebbe dare anche questo ad un partito che nelle ultime due, tre elezioni ha dovuto lottare duramente, soltanto per so-pravvivere. Horwath do-vra’ ora ricostruire la base del partito, trovare finan-ziamenti, ridare vigore ad un partito che si trascinare nella paura di essere sopra-fatto dai Verdi.
Nella sua prima uscita a Queen’s Park come leader, la Horwath ha affrontato il premier McGuinty sui temi della disoccupazione in fo-rte espansione e dei settori manufatturiero ed automo-bilistico in bisogno d’assi-stenza. Horwath e’ entrata in politica, facendosi le ossa come “organizzatrice comunitaria”, lavorando in un centro sociale, ancora prima che cio’ diventasse di moda con Obama. E’ orgogliosa di essere figlia di un metalmeccanico ed ora intende ripartere l’Ndp alla sua anima socialista: impegnata a fianco a fianco dei lavoratori, delle fami-glie a basso reddito, della scuola e gli universitari, a difesa dell’ambiente, ener-gie alternative ...

“Red” Tory addio
I conservatori invece, stan-no per virare fortemente a destra: chiunque sia il suc-cessore del disastro che e’ stato John Tory e la sua lea-dership. La sconfitta di Tory nell’elezione supple-tiva nella regione di Peter-borough, in una circo-scrizione profondamente conservatore, non ha sor-preso piu’ di tanto: Tory ha cercato di rinnegare l’a-nima del Pc provinciale, si credeva di essere un nuovo “rosso” tory, cioe’ di cen-tro-sinistra, alla Bill Davis
ma mancava di capacita’ e sostanza politica. La vitto-ria del liberale Rick John-son e’ stata l’ennesiva boc-ciatura degli elettori con-servatori di questa leader-ship.
Ora il partito cerca di rior-ganizzarsi per un con-gresso a giugno-luglio. Ad interim dovrebbe conti-nuare Runciman a guidare il Pc in parlamento.
Si esclude comunque che il ministro federale delle Finanze Jim Flaherty lasci Ottawa per assumere la guida dei conservatori. Al momento, si fanno alcuni nomi della vecchia guardia: tipo Frank Kless. Ma, il nuovo leader uscira’ da nuove leve: nella tradizione morale, cultu-rale e sociale del partito conservatore. Mike Harris ha vinto due governi di maggioranza. John Tory e’ stato una comparsa poli-tica....

13 marzo 2009