Internati, la commissione
“offende” il Congresso
Pal DiIulio, neo nominato Chair della commissione voluta
dal governo fede-rale per gestire i $5 milioni stanziati come “risarci-mento”
alla collettivita’ per l’internamento in cam-pi di concentramento
di centinaia di italocanadesi durante la seconda guerra mondiale, non
ha dubbi: “L’intento di questa com-missione sara’
quello di raccogliere le proposte ed i sentimenti della collet-tivita’
italiana e proporre progetti che ricordino, senza rancore, l’ingiu-stizia
subita dalla collet-tivita’. Il secondo grande tema sara’
quello di edu-care, sopratutto i canadesi che non hanno vissuto o conosciuto
questa espe-rienza, onde evitarne il ripetersi nel futuro.
Saranno, anche, progetti che dovranno rendere omaggio a tutta la col-lettivita’
ed il suo im-pegno, il suo contributo, la sua partecipazione alla realizzazione
di questo grande paese che e’ il Ca-nada”.
Alla commissione non in-teressano le polemiche po-litiche e come si
e’ arrivati a questo stanziamento di $5 milioni, ne’ intende
en-trare nei meriti delle molte polemiche ed opposte pre-se di posizione
sul pro-blema. Con DiIulio sono finora stati nomiati alla commissione
“Italian-Ca-nadian Advisory Commit-tee for the Community Historical
Recognition Program (Chrp), anche il Prof. Roberto Perin, della York
University e Joe Papa.
Altri quattro membri saran
no nominati nelle pros-sime settimane.
La creazione di questa commissione e’ stata affi-data dal ministro
federale per il Multiculturalismo Jason Kenney, al senatore Con Di Nino
che si e’ impegnato nella ricerca dei sette membri.
E se DiIulio parla della fine dei rancori, non sono pero’ finite
le polemiche politiche che hanno tra-vagliato l’intero dibattito
da anni e decenni.
Questa settimana, il pre-sidente del Congresso degli Italo-Canadesi
Mi-chael Stante, ha reagito in modo duro alla creazione di questa commissione:
in un comunicato stampa parla di “offesa” ed “insulto”
alla colletti-vita’. Afferma che il governo federale dimostra
cosi’ di non rispettare le istituzioni rappresentative che la
collettivita’ si e’ data e di non tenere nella dovuta considerazione
le persone democraticamen-te elette a guidare queste istituzioni.
Stante poi rincara la dose affermando che le persone chiamate a far
parte di questa commissione non rappresentano la colletti-vita’
italocandese ne’ possono pretendere di in-terpretarne i desideri.
La “sparata” del Con-gresso sorprende alquan-to. Si ricorda
infatti che durante la visita del Primo Ministro Harper a Villa Colombo,
lo scorso set-tembre, il vice presidente del Congresso, Joseph Co-langelo
annuncio’ una possibile azione legale contro il governo federale
per un presunto mancato rispetto dell’accordo sugli internati
tra lo stesso Con-gresso ed il precedente governo liberale di Paul Martin.
Da allora, silenzio su tutto il fronte.
In un’intervista con Lo Specchio il senatore Con Di Nino dice
di non spiegarsi quando e final-mente dopo tanti anni si e’ giunti
alla creazione di questa commissione la reazione negativa del Congresso
“quando in-vece si tratta di un grande passo in avanti per sanare
gli errori del passato”. Il Senatore, riferendosi ai 12.5 milioni
di dollari ai quali fa riferimento il presidente del Congresso, puntualizza
che quella cifra non e’ mai stata stanziata dai pre-cedenti governi
liberali mentre il governo, con i 5 milioni di dollari a di-sposizione
della commis-sione, ha raddoppiato quanto stanziato inizial-mente r.c