Lo Specchio

IL DINOSAURO CON CRAVATTA

Un "dito" difficile perche’ e’ facile essere fraintesi.

Forse, ma non e’ sicuro, vedro’ Nicola Sparano con la cravatta. Quando scrivo e’ giovedi’ e mentre tra un paio d’ore il giornale andra’ in stampa, io e altri, neve e raffredore permettendo, saremo al Museo Amici dove a Nicola sara’ assegnato il premio giornalistico Maglio: una iniziativa della Camera di Commercio italiana di Corrado Paina con la quale si vuole, oltre che ricordare il giornalista Antonio Maglio, editor in chief del Corriere Canadese recentemente scom-parso, riconoscere “un professionista che abbia dato prova di grande eccellenza nella informazione”.
Della cravatta ha scritto lo stesso Nicola nel suo Controsport settimanale grazie al quale sto imparando il napoletano e nel quale dopo aver scritto che “Non ho mai vinto nada, niente...Mai un titolo, ho vinto. Mai una patacca. E cammino ancora a piedi, visto che a nessuno e’ passato pa’ capa (napoletano per: venuto in mente) di aggregarmi alla cavalleria locale. Non ho mai vinto un tubo. E a me stava bene” aggiunge “Ora le cose sono cambiate...Quando ho saputo del premio Maglio cadutomi addosso all’intrasatta (napoletano per, improvviso, inaspettato) mi sono fatto una risata incredula...”.
Pero’ ammette che”...poi mi sono sentito qualcosa salire allo stomaco, passare per il corazon e annidarsi nell’emisfero della materia grigia dove risiedono sen-sazioni che normalmente provo dopo gli ziti al ragu’ innaffiati da un paio di calici di quello buono. Insomma, ho scoperto che anche io sono fatto di carne...”
Il Nicola che tutti conosciamo ed apprezziamo continua:”E mentre mi passa la sbornia dell’autocompiancimento, rifletto che il primo premio Maglio andrebbe diviso con quei dinosauri delle sputaparole, quella gente nata sulle Olivetti e convertitasi al computer, che e’ sulla breccia da circa cinqnantanni, mezzo secolo a scrivere in italiano per gli italiani” e, in questo caso “...giovedi’ sarei andato a ritirarlo, come sempre, senza cra-vatta”.
Nicola continua riportando quello che pensavo quattro chiac-chiere fra amici e scrive:”Sergio Tagliavini aveva proposto di premiare in massa i vecchi del mestiere, quei dinosauri di cui sopra”.
Visto che sono stato tirato in ballo, tanto vale chiarire: pur essendo pienamente d’accordo sulla designazione di Sparano, avrei preferito un riconoscimento a tutti quei dinosauri delle sputaparole che con i giornali (non ce n’era solo uno) radio e tv sono stati testimoni degli anni cruciali della nostra comunita’ che cercava, spesso anche tra polemiche, di crearsi una sua struttura; quando si gettavano le basi della comunita’ di oggi e quando era necessario prendere posizione per difenderla.
Per questo, anche se mi era stato chiesto. ho scelto di non sottoporre alcun nome per il premio Maglio che, nella sua prima edizione, avrebbe potuto riconoscere tutti insieme quei testimoni del tempo e ricordare anche quelli ormai scomparsi che fanno parte della nostra storia e, fra questi, aggiungo anche chi ha reso possibile la nascita e, in qualche caso, la sopravvivenza, dei media in lingua italiana.
Non faccio nomi perche’ potrei dimenticarne qualcuno, ma il mio lettore li conosce...

nb - Cronaca della serata nella prossima edizione e, Nicola...non dimenticare la cravatta!


Sergio Tagliavini


 

Dal 1969....

Nicola Sparano:quando l’ho incontrato la prima volta, era il 1973, piu’ che lui ricordo la sua macchina da scrivere (non so se una Olivetti) perche’ era piena di cenere di sigarette piu’ della mia...In comune, almeno allora perche’ adesso con i computer tutto e’ cambiato, avevamo lo scrivere con due dita e il pestar, forte, sui tasti. C’erano anche le sigarette, ma da anni ormai Nicola ha smesso ed e’ forse per questo che, come scrive nel suo Controsport, di carne “ne ha parecchia, molta, decisamente troppa” e, ricordo, come a uno che glielo aveva fatto notare aveva risposto che “l’importante e’ come si funziona dentro...”.
Se all’ironia, qualche volta pungente, ma mai malevole, si aggiunge un po’ di umorismo e una capace e mai superficiale riflessione su quanto accade, si ha lo Sparano dei suoi articoli e in particolare del suo Controsport prima lettura di molti sportivi.
Sparano che e’ nato a Casolla ( Caserta) nel 1943 e’ giunto in Canada nel 1967 dopo che a Telese Terme nel beneventano aveva conseguito la maturita’ scientifica.
Nel Corriere Canadese entra nel 1969 quando riempire lo spazio delle pagine sportive con quanto accadeva in Italia non era sempre facile e dipendeva dai colle-gamenti telefonici e dalle “onde corte”. Come inviato ha coperto Olimpiadi in Germania, Argentina e Messico e ha intervistato, spesso con domande scomode, i big dello sport italiano e internazionale e sempre mantenendo con il lettore quel rapporto fiduciario fondamentale per un giornalista.
Nicola Sparano, sposato con Maria, e’ un felicissimo nonno di Nicholas e Daniel e padre contentissimo dei figli Sulinda e Marco.

 

Nelle foto in alto:

Nicola Sparano nel 1970 insieme a calciatori del Milan

Nicola con Elena Caprile e Dan Iannuzzi ( Corriere Canadese)

Sparano e Miss Universo

Foto Tony Pavia

23 gennaio 2009