Lo Specchio

Influenza suina,il mondo in ansia

Dal Messico a Newmarket: l’influenza suina e’ giunta a toccarci da vicino: un giovane appena tornato dal Messico e’ stato identifi-cato affetto dall’influenza.
Le autorita’ sanitarie parla-no di una forma “lieve” di influenza e l’uomo, e’ a ca-sa. Con lui, sono state an-che colpite dall’influenza tre donne che abitano nella regione di Durham.
Sono questi i primi quattro casi scoperti nella nostra provincia; 10 altre persone sono sotto osservazione perche’ “sospetti”.
In Canada siamo giunti a 13 casi identificati; tutti di forma lieve. L’Ontario e Toronto, memori della Sa-rs, ed il resto del paese si stanno comunque prepara-ndo per non trovarsi es-posti a conseguenze cata-strofiche dovesse l’epide-mia assumere connotati ben piu’ gravi e seri.
Intanto le compagnie aeree canadesi hanno sospeso i loro voli verso le destina-zioni turistiche e le resort del Messico; ai loro pas-seggeri sono state offerte date alternative per vaca-nze dopo l’inizio di giu-gno. Le assicurazioni di vi
aggio stanno poi interve-ndo per coprire eventuali costi. Per le crocere, so-spesi agli attracchi ai porti messicani.
L’importante, per il mo-mento, ripetono gli esperti, e’ lavarsi sempre e spesso le mani, specilamente dopo aver toccato oggetti in lu-oghi pubblici o dopo aver stretto la mano o stato ac-canto a qualcuno che tos-siva..Questa influenza, in-fatti, non si prende man-giando carne suina ma tra-mite trasmissione del, o contatto con, il virus. Gli esperti dell’Organizzazio-ne Mondiale della Sanita’ devono poi ancora deter-minare la reale virulenza e natura di questo virus, le sue capacita’ mutative, di trasmissione e di sopra-vivenza.
Per esempio, negli Stati Uniti, dove sono stati re-gistrati ben 68 casi, di cui 45 nella sola citta’ di New York, le autorita’ temono che molti dei contaggi sia-no stati causati da un virus mutato e trasmesso tra per-sone infette che non erano state in Messico; insomma, il virus e’ diventanto “in-digeno” a New York. Nel Texas, si e’ anche regist-rato il primo decesso fuori del Messico: si tratta di un bambino di appena 22 me-si.
In Messico, dove e’ esplo-sa l’epidemia, un bambino di cinque anni, considerato il paziente “uno” sta ora bene. Ben 159 persone so-no morte in Messico, ma le autorita’ hanno conferma-to una causa di morte di-retta con il virus per circa 30. Gli altri decessi sareb-bero dovuti a complicazio-ni sopraggiunte.
Il presidente americano Obama, ha chiesto al Con-gresso un impegno per $1,5 miliardi per interventi primari contro l’espandersi dell’epidemia.
In Canada, con casi nella B.C., l’Ontario, la Nova Scotia, l’Alberta, le auto-rita’ invitano i cittadini a, sopratutto, rimanere calmi, a non lasciarsi prendere dal panico o paure, anche se si attendono ovviamente un incremento nel numero di casi d’influenza suina.
Ogni anno circa 20mila la-voratori agricoli giungono in Canada nei periodi delle raccolte. Ottawa sta ora elaboranto nuovi controlli e normative per assicurarsi dello stato di salute di que-sti braccianti, prima di rila-sciare visti d’ingresso nel nostro paese.
Casi sono stati denunciati in vari paesi europei, dalla Germania alla Spagna; da Israele all’Italia dove co-munque ancora non c’e’ stata conferma ufficiale.

1 maggio 2009