Lontani dall'Italia,
ce la portiamo addosso
Incontri comunitari alla scoperta dei nostri
legami di ieri, oggi e domani ...
di Renato Ciolfi
2nda Parte
Ma oggi siamo ancora le-gati, interessati all'Italia rimasta nelle
nostre terre d'origine?
Viviamo un'italianita' vera? Sincera?
"Precisiamo, ci dice l'ar-chitetto Gaetano Rao, mentre si gusta
un cap-puccino, io non sono un emigrante; fui portato via dall'Italia
dai miei genitori che decisero di venire in Canada.
Sono e rimango italiano al 100%. Avevo poco piu' di 10 anni quando giunsi
dalla Calabria nel 1952. Tutt'ora, la "Calabria" esprime il
mio essere, la mia persona."
"Si puo' dire che sono architetto perche' sono ita-liano: l'architettura
espri-me concetti di vita forte-mente italiani, sia nella sua applicazione
struttu-rale che culturale".
Ma l'Italia, la segue? "Certo, con passione. E' importante essere
sempre aggiornati se si vuole vi-vere quotidianamente la propria cultura;
dimen-ticarsi dell'Italia, non se-guirla nelle sue gioie e pene, significa
atrofizzare la propria italianita'; con-gelarla nel tempo e percio'
snaturarla in un ricordo che non rappresenta piu' l'Italia reale. Seguo
con interesse e giudizio critico cio' che avviene in Italia. Ora che
abbiamo anche la Rai, abbiamo un legame informativo molto piu' ricco
e … pericoloso: dobbiamo stare attenti alle sfumature, se non
par-zialita' politiche, dell'in-formazione ; l'informa-zione Rai e'
legata ad interessi e realta' socio-politiche in Italia."
"L'Italia, come cultura, stile di vita, lingua, e' sempre stata
l'espressione formativa della mia famiglia in Canada", ci dice
Antonio DeRoba, pugliese, cuoco, emigrato nel '65. "I figli sono
andati a scuola d'italiano ed oggi lo fanno i nipoti… Debbo dire
pero' che tutto l'in-teresse in cio' che e' Italia non comporta, almeno
in me, un coinvolgimento nella realta' italiana: la mia vita e quella
dei miei familiari e' qui percio' certi scandali all'italiana la-sciano
in me il tempo che trovano… in famiglia se-guiamo la cronaca ed
i fatti di vita, specialmente della nostra regione d'ori-gine e poi
lo sport: piace e ci diverte. I mezzi d'in-formazione italiani, locali
e dall'Italia sono presenti, ed importanti nella quo-tidianita' della
mia famiglia…"
"Chiaramente si segue l'Italia: nelle sue notizie e nei suoi moment
topici," afferma deciso Severino. Personaggio storico della Little
Italy, Severino Man-ni, emigrato pugliese, giunto su College nel 1957.
Dal Gatto Nero al ristorante battezzato nel nome della moglie Gio-vanna,
Severino ha vissuto ed osservato l'evoluzione e la crescita della nostra
collettivita': da ghetto d'emigranti a canadesi d'o-rigine italiana
ed ancora oggi ne rimane attento commentatore: "I fatti personali
di Berlusconi sono una barzelletta che non ci interessa. Ma posso dire
che gli italiani sono informati su cio' che suc-cede in Italia e capiscono
perfettamente quello che avviene e perche'. Forse non sono esperti d'eco-nomia
e politica italiana ma seguono con profonda passione i fatti e le cro-nache
dei loro paesi e regioni natie. La nazionale di calcio poi, ci coinvolge
tutti in un abbraccio di grande italianita'… Piu' che mai, tutta
la stampa italiana e' importante e rilevante per il nostro continuo
progresso in Canada"
Un italianita' pero' che e' anche, da molti vissuta in modo estemporaneo,
nel-l'evento: una festa, un mondiale di calcio, "per-che' certamente
mi sento "italiano", anche se non l'ho, diciamo, praticata
nella vita quotidiana", ci spiega Frank Cesario, meccanico e gestore
della sua avviata officina, Ce-sario Auto Centre. "Sono giunto
in Canada in brac-cio a mia madre nel 1953 dalla Calabria: a quanto
pare ero nato da pochi mesi… Il mio ambiente, fuori di casa, e'
sempre stato quello canadese; i miei interessi sono ca-nadesi; parlo
un italiano dialettale di comunica-zione familiare e basta. Non ho legami
attivi con l'Italia e non ho mai ve-ramente seguito l'informa-zione
o la stampa ita-liana…diciamo che per certi versi vivo nella co-munita'
italiana come spettatore e non interprete della mia italianita' gene-tica.
Non ho mai avuto o sviluppato convergenze o interessi con e per la stampa
italiana."
Piu' che la nascita, e' importante dunque l'am-biente.
Da College a Woodbridge, dalla tradizione all'opu-lenza italocanadese.
Alla macelleria Centro Quality Meat, troviamo Martin e Silvio Abbatista
impegnati nel portare avanti la tradizione com-merciale di famiglia
ed a vivere la loro italianita'. "Siamo entrambi nati qui, ci dice
Martin, ma sen-tiamo fortemente, e vi-viamo la nostra italianita'; non
e' solo questione di cultura ma di definizione e realizzazione della
propria persona. In casa abbiamo sempre parlato italiano; con papa'
pugliese e la mamma abruzzese si son evitati confronti dialettali. L'informazione
italiana e' sempre stata parte della nostra realta'".
"Fin da bambini, abbiamo sempre avuto la passione per l'automobilismo,
spie-ga Silvio, e percio' la mi-tica Ferrari e' stata per me, e Martin
anche, l'aggancio diretto con l'informazione in italiano."
In casa sono arrivati i giornali dall'Italia e quelli italo-canadesi.
E con la radio e la televisione vi e' stato l'incontro con la mu-sica
italiana "seguo molto la musica leggera italiana, rivela Silvio,
ed anche molti dei miei amici italo-canadesi l'apprezzano e l'ascoltano.
Con la Rai ed i programmi dall'Italia di Telelatino il nostro piat-to
informatico e' certamente molto piu' ricco. Ed ab-biamo poi sempre la
radio, in macchina ed anche in negozio"
E seguono con attenzione anche il calcio italiano. "L'informazione
in ita-liano e' stata importante per noi, e continua ad esserlo proprio
perche' ci permette di essere ag-giornati sui nostri in-teressi, osserva
Martin. Per esempio, possiamo ot-tenere molte piu' in-formazioni sulla
Ferrari tramite la nostra stampa italiana che non da quella inglese-canadese.
Debbo dire che l'arrivo della Rai ha avuto un grande effetto, lo vedo
trattando con i miei clienti che appaiono oggi molto piu' interessati
a certe caratteristiche del-l'Italia, come per esempio gli alimentari
tipici re-gionali ed il turismo alla scoperta dei piccolo paesi tradizionali…
Ma, l'im-portante e' mantenere una sana prospettiva sui mezzi d'informazione
…."
E cioe', chiediamo incu-riositi.
"La Rai ci informa e ci diverte ma sono i mezzi d'informazione
italiana locale che ci rappre-sentano e si battono per noi. La nostra
realta' e' canadese; vissuta in un contesto culturale italo-canadese."
- continua
Nel prossimo numero:
Tra lui e lei, italianita’ a confronto