Lontani dall'Italia …
Nasce un nuovo italiano
Incontri comunitari alla scoperta dei nostri
legami di ieri, oggi e domani ...
Parte III
di Renato Ciolfi
Ad Oakville, l'amore. E' stata una scelta di vita; nessun legame, nessuna
continuita' con l'emigra-zione degli anni '50: con l'emigrato che faceva
tappa al "Rome Re-staurant"; riscontro po-vero di un pensionato-dopolavoro,
surrogato plastico dell'osteria del paese fatta degli odori di casa
nostra.
Meta' anni '90: per Daniele nato, cresciuto e pasciuto a Roma, erano
i giorni dell'arcobaleno: inseguen-do l'Amore scelse To-ronto. Poi,
con la giovane moglie Maria si trasferi' ad Oakville, cittadina poster-child,
ed un po' snob, dell'arrivato middle-class anglosassone dell'Ontario.
L'emigrazione del "Rome" era stata un'altra cosa: co-raggiosa,
sempre; dispe-rata, spesso; contadina in massima parte; sfruttata, nella
maggioranza dei casi: da entrambe le real-ta': quella che era stata
costretta a lasciare per sopravvivere; e quella de-gli imprenditori
paesani affermati nella nuova terra chiamata, con grande animo poetico,
"il futuro". Quell'emigrato, prima in Italia e poi in Canada,
ha ballato la sua vita al ritmo della stessa musica: o mangi sta ministra
o salti da sta finestra.
Daniele invece, ha scelto: "Maria era venuta in Italia. Ci siamo
incontrati al bar al mare, Ci siamo innammorati ed abbiamo scelto di
vivere in Canada dove vedevamo un piu' ricco potenziale di suc-cesso,
sia per noi che per i figli…e poi Maria era rimasta delusa dell'Italia."
Ma Daniele e' e rimane, italiano. Legato, mente e cuore all'Italia:
cioe' alla sua italianita'.
La relazione socio-af-fettiva con i familiari a Roma e' continua: si
sen-tono al telefono; vi sono viaggi in Italia o visite ad Oakville
dei genitori da Roma.
A casa Guiducci, ad Oak-ville, si respira italianita': quella italiana
e l'altra, di Maria, italocanadese.
L'italianita' di Daniele si esprime nel corrente; nel-l'immediatezza
del tempo reale dell'attualita' itali-ana. Quella di Maria e' ancorata
a ed articolata nelle tradizioni italiane di Etobicoke, dove e' cre-sciuta:
si esprime in una cultura di un'Italia passata nel remoto, ma non per
questo meno vibrante o meno influente.
Daniele lega con l'Italia con l'informazione radio-televisiva e stampata
che entra in casa quotidia-namente dall'Italia. Maria trova la propria
realta' informativa nei media italo-canadesi; quei gior-nali, quei programmi
che raccontano si l'Italia d'og-gi ma presentano sopra-tutto la realta'
italocana-dese: il locale; non solo cronaca ma eventi sociali, l'arte,
la cultura; raccon-tano cioe' la storia quoti-diana della sua real-ta'socio-culturale.
Ed i figli? "Le bambine amano tutto cio' che e' italiano,"
precisa orgo-glioso Daniele. "Vogliamo che sappiano parlare ita-liano.
Che crescano con la profonda realizzazione della ricchezza del patri-monio
culturale ed arti-stico della loro italianita' ed una conoscenza attiva
dell'Italia, facendole visi-tare la loro patria cul-turale."
"L'essere coscente del proprio retaggio, apprez-zare e gustare
anche le proprie origini culturali, e' estremamente importante, fa notare
Maria, ma credo anche, da parte mia, che la priorita' delle nostre bam-bine
dovrebbe essere quella di una brillante integrazione nella realta' che
rappresenta il loro ambiente, la loro vita, cioe' la piena partecipa-zione,
come future inter-preti attive della societa' canadese. Non vedo per
le ragazze, la necessita' di vivere in Italia."
E' stato proprio questo apprezzamento delle ori-gini, delle tradizioni
che compongono la sua italianita' che ha condotto Maria ha far conoscere
il latino alle bambine.
In ugual misura, Daniele vive l'Italia anche nella sua attivita' commerciale
con la sua azienda, la Glenhome, specializzata nell'importazione in
esclu-siva in Canada di spe-cialita' artigianali tipiche delle regioni
italiane. Da Windsor a Thunder Bay a Kingston ed attraverso il sud Ontario,
ovunque la sua azienda raggiunge commercianti d'alimen-tari, Daniele
tocca da vicino l'importanza per ognuna delle collettivita' italocanadesi
locali della loro italianita'.
"L'espansione della pro-grammazione televisiva italiana, che ci
giunge dall'Italia sta avendo anche un forte riflesso sul-le mie attivita'"
nota Da-niele. "Spesso ho com-mercianti che mi chiedono prodotti
regionali tipici perche' un loro cliente ha visto un programma dal-l'Italia
ed ha chiesto l'articolo. E noi, grazie proprio all'informazione e l'importanza
che questa ha per le nostre collettivita' ci stiamo muovendo sempre
piu' in questa direzione…" Insomma, la fregola sarda, i bibanesi
di Bibano stan-no "rischiando" di diven-tare prodotti di consumo
di massa in Ontario. Potere dei media.
L'Italia tipica pero' ha profondamente deluso Maria. "Con i genitori
sono giunta da Cosenza in braccio a mia madre, quando avevo 18 mesi.
Ricordo comunque che gia' alle elementari ero profondamente orgogliosa
della mia cultura d'ori-gine," spiega Maria. "La mia e' stata
un'italianita' scoperta negli eventi di famiglia, nelle celebra-zioni
sociali, nella musica, nelle feste dei club re-gionali. Ancora oggi
sento una grande mancanza per queste celebrazioni ma questo e' un mondo
che Daniele non conosce e, ormai adulto e cultural-mente formato, non
puo' apprezzare…"
E poi lo shock. "Agli inizi degli anni "90 finite le superiori,
andai per due anni in Italia," racconta Maria, " fu' un'esperienza
abbastanza deludente: nulla dell'Italia quotidiana riflettava pur mini-mamente
le mie perce-zioni di quella che, crescendo, pensava fosse l'Italia.
Il caos sociale, l'abbandono della cultura e dei valori tradizionali;
la superficialita' consumi-stica, la fragilita' delle relazioni umane
…un paio di scarpe di una certa marca avevano piu' valore di una
vera amicizia…"
Eppure, Maria e' tornata piu' forte di prima nel sua ambiente italocanadese;
sposa e madre, la delu-sione italiana guida l'in-segnamento e le cure
che lei dedica alle sue bam-bine; come, per certi versi fecero i suoi
genitori: "Maria, le dissero quando stava per partire per l'Italia,
stai attenta, l'Italia che vai a scoprire non e' quella che tu ti pensi
sia…" Continua
Nel prossimo numero
Nati qui, di tradizione italiana:
giovani a confronto
con il loro retaggio
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