Lo Specchio

Uccisero il figlio di 7 anni,
appello contro la condanna

Ma con quale coraggio; con quale faccia tosta, si chiede la gente.
Probabilmente, la risposta e' abbastanza semplice ed ovvia: con quello stesso "coraggio" che li porto' nel 1998 a seviziare, torturare, malmenare, riempire di botte e spaccare le ossa del figlioletto di sette anni, per sei mesi; fin quando una notte mori', mentre dormiva accanto al fra-tellino, Tego di 8 anni, l'unico suo piccolo amico. Randal Dooley era giunto dalla Giamaica: il padre Tony gli aveva promesso una nuova vita a Toronto con la nuova "madre": Marcia. Dal suo arrive, il piccolo Randal divenne invece il sacco di paglia della matrigna che sfogava su di lui le sue rabbie, gli abusi che lei subiva dal marito.
Nel 2002, a conclusione del processo per quello che la polizia di Toronto ed il giudice definirono' "il piu' grave caso d'abuso di un bambino negli annali della giurisprudenza cana-dese", Tony e Marcia Dooley vennero ricono-sciuti colpevoli di omi-cidio volontario: il padre, allora 36enne, venne con-dannato all'ergastolo con un minimo di 13 anni di detenzione prima di poter accedere alla richiesta di liberta' vigilata; la moglie, allora 32enne: ergastolo, ma con un minimo di 18 anni di detenzione perche' responsabile per gli abusi piu' crudeli e feroci non-che' per l'ultimo colpo fatale.
La coppia, dopo essersi ri-volta a noti ed abili avvo-cati: la donna ha preso Marie Henein mentre l'uomo si e' affidato a Clayton Ruby, vuole ora un nuovo processo.
I legali hanno lanciato una richiesta d'appello perche', secondo loro, il giudice Eugene Ewaschuk com-mise vari errori di pro-cedura e la giuria con-danno' la coppia "non sui fatti e le prove presentate in tribunale ma per rea-zione emotiva".
Reazione emotiva?
I referti del patologo e dell'ufficio di medicina le-gale presentati al processo indicarono che il piccolo Randal, alto 3' e 7" e che alla fine del calvario pe-sava meno di 20 kg, mostrava il fegato e la milza spappolati; 13 frat-ture delle costole; quattro traumi cranici, l'osso di un gomito rotto, una frattura vertebrale e "centinaia di tagli, lividi, lesioni, esco-riazioni su tutto il corpo". Un suo dentino e' stato ritrovato nel suo stomaco. Aveva la polmonite, era estremamente denutrito. E quando, a causa delle per-cosse vomitava, la "ma-dre" glielo faceva riman-giare.
Nella sua testimonianza, il patologo disse che Randal era stato percosso violen-temente, preso a calci e pugni, sculacciato, fru-stato….
Al processo il padre af-fermo' invece che il figlioletto "probabilmente si era di proposito soffo-cato da solo".
Gli avvocati affermano ora che il giudice Ewa-schuk mostro' chiaramente di avere, a priori, accettato la tesi dell'Accusa, par-lando sempre di Randal come "quel povero bam-bino" e permettendo testi-monianze su precedenti atti d'abuso da parte della coppia.
La Giustizia, secondo lor-o, richiede un nuovo pro-cesso con un verdetto non "emotivo" ma basato sui fatti….
La sera del 25 settembre 1998, testimonio' in tri-bunale Tego, Marcia stava pestando di botte il fratellino; Randal cerco' di infilarsi nel suo lettino, quello sopra del letto a castello che i due ragazzi occupano, ma casco' invece per terra.
La donna prese il bambino svenuto e lo butto' nella vasca da bagno mezza piena d'acqua gelata.
In quel mentre, racconto' ancora Tego, arrivo' a casa il padre.
La madre ando' via ed il padre, giunto al bagno, smorzo' la luce lasciando i due fratellini al buio. Tego allora, tiro' il fratellino fuori dalla vasca da bagno; gli tolse il pigiama fra-dicio d'acqua gelata, lo asciugo'; gli mise un pigiama asciutto e riusci' poi a portarlo a spalla fino al lettino; gli si mise accanto a dormire.
Al mattino, Randal non si sveglio'; durante la notte era morto.


I giudici della Corte d’Ap-pello dell’Ontario stanno ascoltato in questi giorni le istanze della difesa e della Corona in merito alla richi-esta di un nuovo processo avanzata da Tony E Marcia Dooley, riconosciuti colpevoli nel 2002 della morte del figlio Randal di 7 anni in quello che e’ stato definito “il piu’ grave caso di abuso di un bambino in Canada”.
La coppia sostiene che ven nero condannati per “re-azione emotiva” della giu-ria condizionata da errori di procedura del giudice Ewaschuk,e non in base ai fatti.

25 settembre 2009